
Le testimonianze degli abitanti del villaggio contrastano
non poco con le “indagini” ufficiali: a sparare, secondo tutti i testimoni, non
sarebbe stato un soldato in preda ad un raptus di follia, ma un gruppop
numeroso di militari definiti “ubriachi” da chi ha assistito alle sparatorie.
“Sono arrivati ridendo e urlando. Poi sono entrati in casa e hanno sparato”,
dicono i testimoni.
Non sarebbe la prima volta che le versioni ufficiali della
missione militare in Afghanistan si rivela del tutto infondata. E del resto
appare molto improbabile che un militare se ne vada in giro da solo nella notte
per territori ostili del tutto indisturbato a compiere una strage riuscendo poi
a rientrare alla base in tutta tranquillità e sicurezza.
Il distretto in questione, a sud-ovest di Kandahar City, è
stato uno dei campi di battaglia più duri della guerra in Afghanistan. Questo
episodio, avvenuto sulla scia del rogo dei Corani che ha scatenato la rabbia
del popolo afgano, rende la situazione nel paese ancora più pericolosa ed
esplosiva.
Durissime, almeno nella forma, le reazioni del governo afgano, secondo cui la missione militare ha ormai superato ogni limite tollerabile di coinvolgimento di civili. Preoccupata la reazione statunitense. Obama promette “indagini approfondite”.
Durissime, almeno nella forma, le reazioni del governo afgano, secondo cui la missione militare ha ormai superato ogni limite tollerabile di coinvolgimento di civili. Preoccupata la reazione statunitense. Obama promette “indagini approfondite”.
Tratto da: www.eilmensile.it
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