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lunedì 26 dicembre 2011

Un altro sport è necessario!


Primo incontro nazionale delle polisportive e palestre popolari. Ancona sabato 14 e domenica 15 gennaio 2012


logo la paz
In questi ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di associazioni sportive che, nate all’interno delle discussioni di movimento, si ripropongono, oggi, di costruire un’alternativa al modello dominante del fare ed essere sport.
 Attualmente esistono polisportive e palestre autogestite che, attraverso la promozione delle discipline sportive, offrono non solo la possibilità a tutti e a tutte di poter praticare le discipline stesse ma anche un modo nuovo di viverle.
Siamo consapevoli che lo sport piace a tanti ma che pochi lo praticano con quei valori da cui dovrebbe essere ispirato: il riconoscere e il rispettare le differenze culturali o sessuali che siano; il vivere la competizione come uno stimolo e non come il fine ultimo; la lealtà con l’avversario e l’onestà per riportare lo sport fuori dalle logiche di mercato.
Credendo a tutto questo, molti di noi hanno dato vita a squadre di calcio che, in terza categoria, disputano campionati ufficiali della FIGC. Questo esperimento, nasce dalla scommessa di poter costruire la nostra alternativa, anche attraversando quegli spazi da cui si generano molte delle devianze presenti oggi nel calcio. Tante le contraddizioni che abbiamo sollevato e tante relazioni nuove sono sorte attorno alle nostre iniziative.
Soprattutto con la pratica del calcio ci siamo resi conto che anche i campi minori, ma forse soprattutto questi, sono lo specchio perfetto del nostro contesto sociale, per cui la nostra presenza diventa testimonianza di ciò che ci circonda e delle battaglie che stiamo portando  avanti. Quanti striscioni abbiamo appeso lunghe le reti che rivendicano il diritto all’acqua pubblica piuttosto che la denuncia allo stato presente della crisi e ai suoi devastanti effetti? Per tutti noi lo sport è un bene comune da tutelare e da promuovere mettendo insieme tutti questi elementi perciò avvertiamo l’impellenza di condividere questi percorsi per renderli più forti e più uniti.
Abbiamo pensato di organizzare un primo appuntamento ad Ancona per unire lo stare insieme e quindi il confronto, con il momento del dibattito pubblico per presentare i nostri percorsi territoriali oltre che l’intervista realizzata da Ivan Grozny a Petrini. Abbiamo scelto di vederci in Ancona per continuare a solidarizzare con la Polisportiva Assata Shakur dopo gli ultimi avvenimenti di cui è stata colpita e con questa disputare un’amichevole prima dell’incontro.
Di seguito il programma:
SABATO 14/01/2012
Ore 15.30  -  Triangolare di calcio tra l’ Assata Shakur , la rappresentativa delle Polisportive e Senegal - Camerun Ancona  al campo di Candia
Ore 20.00  -  Cena
Ore 21.30  -  Dibattito pubblico con le realtà presenti e presentazione dell’intervista/documentario: “Carlo Petrini – UNA VITA IN DUE TEMPI” a cura di Ivan Grozny e Davide Sannazzaro.
DOMENICA 15/01/2012
Ore 10.00  -  Riunione tra tutti i presenti per discutere e organizzare campagne comuni per il diritto allo sport ed altro…
Per informazioni telefonare
Alessio 320/1189555 - Teo 340/8453642
Per aderire all’iniziativa e per le questioni logistiche scrivere a assatashakurancona2001@gmail.com
Polisportiva Antirazzista Assata Shakur Ancona
Polisportiva Indipendente Vicenza
Polisportiva San Precario Padova
Palestra Cinque Elementi Padova
Palestra Popolare TPO Bologna
HSL Football Club Bologna
A.S.D. Equipo Popular Napoli
A.S. La Paz! Antirazzista Parma
Polisportiva Antirazzista Uppercut Alessandria

Tratto da: Globalproject.info

martedì 13 dicembre 2011

NON E’ SEMPRE PER SCOMMESSA


di Ivan Grozny
L’ultima giornata di Champions ha regalato non poche sorprese. Avanti tutte le italiane, fuori entrambe le squadre di Manchester, come anche i lancieri dell’Ajax.
A palla ferma, appena composti i gironi, nessuno avrebbe scommesso su questi esiti. In realtà quello che, a suo tempo, poteva sembrare possibile era l’uscita della squadra di Amsterdam, ma col senno di poi è proprio questo il fatto più eclatante.E’ vero però che non si poteva prevedere neppure un Man Utd eliminato dal Basilea. Gli svizzeri non avevano mai superato il primo turno di Champions, come in realtà mai nessuna squadra elvetica. Ma il calcio di oggi si sa, è molto atletico, e questi corrono come degli spiritati per tutta la partita e sono molto organizzati e disciplinati tatticamente. Tanti giovani promettenti e qualche vecchio volpone come Alexander Frei, che nonostante l’età continua a segnare. Trentadue anni, più di quaranta goal in nazionale,http://www.youtube.com/watch?v=s4FkBzovvnE , era tornato in patria dopo un lungo girovagare. Ma non credo si aspettasse una soddisfazione del genere. Che a sorpresa è arrivata.
Fuori lo United, ma fuori anche il City dello sceicco Mansour. Certo, era in un girone terribile dove ha raccolto dieci punti, che solitamente sono più che abbastanza in un girone di Champions. Ma non in questo caso.
E’ passato il Napoli, che era proprio in quel girone, che vedeva oltre agli inglesi di Mancini, il Bayern di Monaco e il Villareal. Un girone tostissimo.
Ma il fatto che ha più ha destato scalpore è stato quando accaduto all’Ajax, o sarebbe meglio dire, al Lione. Il girone è quello che comprende oltre alle due sopracitate, la Dinamo Zagabria e Il Real Madrid. Che cosa è successo? Parlano i numeri. Il Real Madrid, già qualificato e primo nel gruppo, mercoledì sera incontra l’Ajax.
L’unica speranza per i francesi del Lione di passare il turno al posto dell’Ajax è che gli olandesi perdano con tre gol di scarto e loro vincano con un divario di 5 gol. Uno scenario che assai difficilmente si può verificare. Stiamo parlando del torneo più prestigioso del mondo, e anche se siamo al primo turno, pensare di trovare squadre cuscinetto è quasi impensabile.
Il Real Madrid fa la sua partita e si impone sull’Ajax per 3-0 (già vincevano 2-0 nel primo), mentre a Zagabria nel secondo tempo i francesi, dopo aver chiuso il primo sull’1 a 1 e nonostante giocassero in inferiorità numerica per via di un’espulsione, in 30 minuti riescono a segnare ben 6 gol. Bisogna anche aggiungere che all’Ajax annullano due goal assolutamente regolari, ma dobbiamo anche dire che non è questo che fa gridare allo scandalo. A meno che non si sposi la teoria del delitto perfetto. Ma pare troppo pure a me. Ma quanto è accaduto a Zagabria è a dire poco imbarazzante.

Questa immagine sta facendo il giro del mondo, ma basterebbe vedere cosa accade in campo guardando gli highlights del match per rendersene conto. Non serve un esperto..http://it.uefa.com/uefachampionsleague/video/videoid=1731308.html?autoplay=true . L’UEFA ha deciso di non aprire un’inchiesta perché non c’è stato nessun flusso anomalo di scommesse, su quelle partita. Ma è possibile che sia solo quello il parametro di giudizio? E’ il flusso di puntate che ci dice se un match sia o meno regolare? No, non può essere solo quello il parametro.
Perché le scommesse non valgono quando di mezzo ci sono decine di milioni di euro. E la Champions è un affare di questo tipo, troppo grosso per liquidarlo con la questione scommesse. Il torneo più ricco del mondo, dove si confrontano i club più importanti del pianeta, dove i proprietari delle squadre sono nella media sceicchi, petrolieri e imprenditori facoltosissimi. E già la qualificazione al secondo turno è prima di tutto un grande affare per le società di calcio. Molto più grosso di qualsiasi giro di scommesse. Quindi non si può in nessun modo liquidare la questione così.
Cosa è accaduto nell’intervallo tra il primo e il secondo della partita? Com’è possibile che lo scenario sia cambiato così? Siamo sicuri che nessuno sia stato avvicinato e in qualche modo convinto ad ammorbidire l’atteggiamento dei giocatori di casa?
Ci sono diversi modi per accomodare una partita, e diversi gli scopi da raggiungere, e ne abbiamo ripetutamente parlato su questo bloghttp://sportallarovescia.wordpress.com/2010/05/20/bigne-e-prostituzione-intellettuale/ . Ma bisogna sapere distinguere, capire che non è sempre tutto uguale.
Che quello che vale per una partita di B non può valere per una squadra che fa la Champions.
Ma il fatto che l’UEFA non abbia neppure fino a oggi avviato un’indagine, è un duro colpo soprattutto per la credibilità dell’organo internazionale.
Staremo a vedere cosa succederà.


Tratto da: Sport alla rovescia

Firenze - Intervista con il rappresentante della Comunità Senegalese


Intorno alle 18.00 abbiamo raggiunto telefonicamente i rappresentanti della Comunità Senegalese in città insieme a Massimo Torelli di Rete@Sinistra.
Firenze - Protesta senegalesi
Domandiamo per prima cosa come sta vivendo la comunità questo drammatico momento.
Cosa sta succedendo?
In questo momento tutta la comunità è in Piazza Duomo. C'è molta tensione. La comunità giustamente vuole sapere quello che è successo, la verità. Non chiediamo vendetta. I ragazzi ora si stanno calmando e stanno iniziando una preghiera. Abbiamo incontrato e le autorità cittadine e verrà proclamato un giorno di lutto.L'unico dato vero è che nella sparatoria al Mercato San Lorenzo ci sono due morti e adesso sappiamo che anche chi ha sparato è morto. Ora per la città e qui in piazza ci sono tanti gruppi di ragazzi e uomini senegalesi che sono controllati e seguiti dalla polizia. La tensione è veramente alta e speriamo che non degeneri in scontri perchè noi sabato vogliamo fare una grande manifestazione per denunciare quello che è successo. Una grande manifestazione democrtaica e pacifica a cui invitiamo tutti sabato mattina alle 10.00.
C'erano stati episodi che preannunciavano quello che è successo. In città c'era un clima di tensione?
Questa cosa è stata una grande sorpresa perchè è più di un anno che la nostra comunità non subisce attacchi o è vittima di episodi di razzismo. Sinceramente un atto così brutale nessuno se lo aspettava ed è questo il motivo per cui adesso nella comunità si vivono attimi di grande tensione.
Anche mentre stiamo parlando continua ad arrivare la polizia antisommossa e non capiamo il perchè visto che ci continuano a dire che a compiere questo gesto sia stato uno squilibrato. Una cosa del genere nessuno se lo aspettava soprattutto in una città come Firenze.
Le autorità cosa vi hanno detto?
Abiamo incontrato il Presidente della Provincia e della Regione che hanno dato la loro massima disponibilità sia alla comunità che ai famigliari delle vittime per qualsiasi necessità.
Noi ringraziamo tutti quanti ed in particolare le associazioni e tutti quelli che sono qui a condividere il nostro dolore e per il sostegno materiale che ci stanno dando in questo terribile momento.
Come dicevamo invitiamo tutti alla manifestazione di sabato mattina. 
Alla conclusione dell'intervista Massimo Torelli ci ricorda che associazioni e movimenti si sono dati un primo appuntamento domani in Piazza Dalmazia, luogo degli omicidi per un assemblea pubblica che lanci la manifestazione regionale di sabato.

Tratto da: Globalproject.info

Firenze – Uccisi per mano razzista Mor Diop e Modou Samb, tre gravemente feriti


Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike i tre gravemente feriti
Sabato 17 dicembre ore 15 Piazza Dalmazia - Manifestazione antirazzista
Succede a Firenze in due differenti mercatini rionali della città, in una giornata tersa e normale come sempre nel gelido inverno della città toscana.
Le persone uccise a freddo con diversi colpi d’arma da fuoco sono due venditori ambulanti senegalesi, uccisi mentre lavoravano – dopo anni di sacrifici e quanti sacrifici per mantenere la regolarità del soggiorno lo sappiamo bene – esclusivamente perché migranti e di colore.
Non ci sembra possibile nessuna altra analisi o motivazione dietro il lucido gesto di chi armato da violenza razzista ha ucciso senza pietà.
Può chiamarsi follia questa come ci stanno propinando i media mainstream o forse è meglio dire che si tratta di un lucido gesto pensato e calcolato?! E poi come si chiamano i due uomini uccisi senza pietà?! Non hanno diritto ad avere un’identità, uno nome?!.
Anche se non ci sono conferme ufficiali sulla matrice del gesto - a breve dovrebbe tenersi una conferenza stampa del capo della Procura e del comando dei carabinieri - è già chiaro che l’assassino GianlucaCasseri è noto per essere vicino agli ambienti dell’estrema destra (dalle prime informazioni Casseri era iscritto a Casa Pound Pistoia) come denotano anche le sue attività di “scrittore” consultabili in diversi link rintracciabili in rete.
L’uomo originario di un comune nel Pistoiese bloccato in un parcheggio sotterraneo - durante un conflitto a fuoco - è rimasto ucciso, non è ancora chiaro se si sia suicidato o se sia stato colpito.
Nel frattempo la comunità senegalese che si è raccolta nei pressi di piazza Dalmazia dove sono avvenuti i due omicidi della tarda mattinata dopo un momento di raccoglimento e preghiera per i loro fratelli uccisi, ha mostrato tutta la sua rabbia e indignazione muovendosi in corteo spontaneo verso la Prefettura.
In 200 hanno bloccato i viali al grido di "Vergogna non si può morire così. Razzisti Razzisti" e staccato alcuni cartelli della segnaletica stradale. Non credono alla versione soft che le forze dell’ordine ribadiscono cercando si calmare la situazione, "si tratta di un folle, depresso...".
La tensione rimane molto alta soprattutto dopo la conferma delle "simpatie" politiche di estrema destra dell’assassino, è intervenuto anche il reparto celere in assetto antisommossa a presidiare la situazione, mentre si è riunito il Tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza, presente anche il Sindaco, Matteo Renzi.
Nel frattempo un altro gruppo di senegalesi si è radunato nei pressi del mercato di San Lorenzo dove è avvenuta la seconda sparatoria e sta decidendo come muoversi in una sorta di assemblea improvvisata.
Intanto i movimenti cittadini antirazzisti si stanno organizzando, domani pomeriggio alle ore 18 è previsto un presidio e una fiaccolata in piazza Dalmazia che lancerà la manifestazione antirazzista di Sabato 17 dicembre alle ore 15 con partenza sempre da Piazza Dalmazia.
Dopo i tentativi di linciaggio e l’assalto al campo rom di Torino pochi giorni fa, l’ennesimo atto di violenza razzista che mostra come decenni di cultura e politica intrisa dalla xenofobia, dalla tautologia della paura, dalle decostruzione della sfera dei diritti umani nonché da un processo più generale di clandestinizzazione dei diritti stanno producendo i loro effetti nella pancia della società italiana.

Tratto da: Meltingpot.org

domenica 11 dicembre 2011

Rivolta al cie di Torino: 3 feriti, ancora alta la tensione


Coperte e materassini dati alle fiamme, ferri delle gabbie divelti, e un gruppo di reclusi che riescono a scavalcare la prima delle due recinzioni prima di essere fermati dagli agenti delle forze dell'ordine, armati di idranti, lacrimogeni e manganelli. Al centro di identificazione e espulsione (Cie) di Torino, quella dell'8 dicembre è stata una notte di rivolta, finita con un tentativo di fuga di massa, a cui hanno preso parte una cinquantina di reclusi tunisini. Negli scontri sono rimasti feriti in tre. Un ragazzo tunisino, colpito a manganellate alla testa. E poi un poliziotto e un carabiniere. Tutti e tre sono stati portati al pronto soccorso. La calma è ritornata soltanto verso le quattro di notte.
L'indomani mattina, mentre gli operai lavoravano per sistemare la gabbia, un gruppo di reclusi ha indetto uno sciopero della fame in diverse aree del Cie. Lo sciopero si è protratto per tutta la giornata del 9 dicembre, fino a quando, intorno alle 22:00, i detenuti dell'area gialla e dell'area bianca, hanno iniziato a protestare battendo sui ferri e gridando, per poi incendiare per protesta coperte e materassini, prima che le polizia li ricacciasse nelle stanze con gli idranti, senza tuttavia fare ingresso nelle gabbie. La situazione è quindi tornata alla calma.
Già lo scorso 2 dicembre, il Cie di Torino era stato scosso da una notte di rivolta e repressione. Quella notte però la rivolta era scoppiata - secondo il racconto dei detenuti - dopo che un detenuto malato sarebbe stato picchiato dalla polizia, reo di aver troppo insistentemente richiesto un trattamento sanitario.
Tutte notizie su cui l'autorità vieta tuttora alla stampa di indagare, non essendo possibile entrare nei Cie dallo scorso primo aprile. Nemmeno il governo tecnico di Monti infatti, ha rimosso la circolare1305 che ha reistituito la censura in Italia.


Tratto da: Fortress Europe



Dalla Domenica Sportiva Rai del 4/12/2011

http://www.youtube.com/watch?v=f-gRMZw5BVQ&feature=share

sabato 10 dicembre 2011

Comune di Fosdinovo (MS) - Una mozione per sostenere la richiesta di un permesso per i richiedenti asilo


Impegno del Sindaco, della Giunta e dei gruppi a sostenre le richieste della petizione di Melitng Pot

Si ringrazia Camilla Bianchi per la segnalazione

Uno stupendo angolo di Toscana tra le Alpi Apuane ed il mare, con poco più di 5 mila abitanti, ed il coraggio di intraprendere una iniziativa giusta e degna: è il Comune di Fosdinovo che lo scorso 30 novembre, con immediata eseguibilità, ha approvato una mozione in Consiglio Comunale proposta dalla Consigliera Camilla Bianchi, che impegna il Sindaco, il Presidente del Consiglio, la Giunta Comunale, i gruppi politici, il Consiglio Comunale stesso, a mobilitarsi per chiedere una soluzione positiva al percorso di intrapreso con l’accoglienza di 4 cittadini del Mali, approdati in Italia nell’ambito della cosiddetta emergenza Nordafrica.


Dal 20 maggio 2011 sono ospitati in un appartamento dell’Ente comunale e da quel momento sono stati accompagnati in un percorso di inserimento ed integrazione che ha visto partecipe, oltre all’amministrazione ed ai servizi comunali, l’intera cittadinanza.


Ma la loro storia rischia di interrompersi qui visto che la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino ha valutato negativamente la loro domanda d’asilo.


Così il Comune di Fosnovo ha approvato la mozione allegata che, riprendendo la proposta della petizione del Progetto Melting Pot Europa richiede un titolo adeguato e degno.


Altri comuni stanno seguendo la stessa strada e speriamo che si riproduca quanto accaduto a Fosnovo in diverse situazioni fino a portare il Governo a risolvere questa situazione esplosiva.


 Diritto di scelta - Petizione per il rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia 

Mozione approvata in consiglio comunale


Tratto da: meltingpot.org

Dai poltronissimi ai campionissimi



di Ivan Grozny
Cominciamo da una buona notizia. João Havelange, indiscusso numero della FIFA dal 1974 al 1998, della quale è ancora Presidente Onorario, si è dimesso dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) dopo ben 48 anni, per evitare di essere travolto dall’ennesimo scandalo. E’ sospettato di avere preso, per parecchi anni, mazzette da diverse aziende. Diciamo che la notizia non ci sorprende. Di origine belga, Jean-Marie Faustin Goedefroid de Havelange, è figlio di un mercante d’armi (!!!) proveniente dalla cittadina belga che porta il loro stesso nome, Havelange appunto. La sua carriera è molto simile a quella del nostro Franco Carraro, anche se quest’ultimo si è distinto soprattutto per imprese sul suolo patrio. E che imprese.. e nonostante gli scandali, ne è uscito praticamente sempre immacolato. Ma chissà, se Havelange ha dovuto mollare la presa  alla veneranda età di novantacinque anni, e considerando che, come ripetono da mesi politici di ogni parte, la prospettiva di vita si è allungata, potrebbe toccare anche a lui un giorno.
Havelange ha evidentemente da togliersi qualche sassolino dalla scarpa se è arrivato a dichiarare che i Mondiali del 1966 in Inghilterra e quelli successivi in Germania furono pilotati per fare vincere le squadre dei Paesi ospitanti. E questo ci fa pensare a una pratica consolidata anche da noi, giustificare eventuali malefatte sostenendo che in fondo lo facevano anche gli altri. Quindi ci verrebbe da chiedere se anche lui come il suo predecessore, Sir Stanley Rous, inglese, abbia fatto lo stesso. Nel 1978 (   http://www.ilmegafonoquotidiano.it/libri/i-mondiali-della-vergogna  ) si prodigò per fare passare l’idea che l’Argentina fosse un Paese normale, e in questo Henry Kissinger gli diede una grande mano. Erano gli anni dei generali e dei desaparecidos, è inutile ricordarlo. E guarda caso, a vincere fu la squadra di casa.
Aanche in Brasile aveva lo stesso tipo di..amicizie.
Il suo successore, Blatter, lo conosciamo bene , ed è quasi inutile spendere altre parole. In questi giorni ha dichiarato che per i prossimi Mondiali, quelli in Brasile, finalmente la tecnologia coadiuverà l’operato dei direttori di gara e dei loro assistenti, ma solo in caso di goal fantasma. E ha poi aggiunto, che poi si ritirerà. C’è da credergli? Se davvero tutto il mondo è paese, allora mi viene da pensare che sia solo una citazione.. di Veltroni.
Sono note le sue gaffes, non ultima quella sul razzismo (http://sportallarovescia.wordpress.com/2011/11/18/il-pianeta-di-blatter/ ) nel calcio, che a suo parere non esiste.
Ma come dicevamo qualche giorno fa, questi sono anche giorni di assegnazioni di titoli in America Latina.
Il Boca Jrs si è aggiudicato il titolo con tre turni di anticipo sconfiggendo nella sfida casalinga il Banfield per 3 a 0. La Bombonera una bolgia. La parte di Buenos Aires che parteggia per gli xeneizes potete immaginare quanto ha festeggiato. E continuerà  a farlo. E non dimentichiamo che l’acerrimo nemico ( http://sportallarovescia.wordpress.com/2011/06/28/suonata-la-banda/  ) , il River Plate, è in serie B..
La squadra, guidata dal tecnico Falcioni, non ha mai perso una partita. E punta a finire il campionato imbattuto. A parte Schiavi e Riquelme, che non sono propriamente dei ragazzini, il resto del team è  molto giovane. Di Mouche, Viatri, Roncaglia e Cvitanich c’è solo da aspettare qualche tempo,  e poi li vedremo sicuramente su palcoscenici europei.
In Brasile ha trionfato il Corinthians, che ha trovato il modo migliore per salutare Socrates (http://sportallarovescia.wordpress.com/2011/12/05/socrates-il-dottore-se-ne-andato-ma-non-i-suoi-insegnamenti/ ) , ed è stato davvero emozionante vedere tutto lo stadio e tutti i giocatori del Timao alzare il pugno chiuso (  http://www.youtube.com/watch?v=6by9KYbV-lw ) al cielo durante il minuto di silenzio in suo onore.
Un’emozione unica, difficile da vedere in Europa. Il saluto che meritava.
Ultima notazione, arriva dall’Uruguay. Álvaro Alexander Recoba Rivero, detto il Chino ,35 anni, ha regalato con il suo proverbiale sinistro un insperato titolo al suo Nacional. Proprio lui, http://www.youtube.com/watch?v=n-ZFggi0rqM , che immagino molti pensavano in pensione. Una vittoria sul filo di lana, in una stagione che lo ha visto protagonista con diversi goal decisivi in questo Apertura  in Uruguay. Tornato nella squadra che lo ha lanciato si è regalato una grande soddisfazione. Per sé e per i suoi tifosi.
Un grande talento, mai completamente espresso, ma cristallino.

Tratto da: Sport alla rovescia

venerdì 9 dicembre 2011

Lazio - Da Subiaco a Roma. L’estrema destra si prepara a sfilare unita


Nel comune dell'alto Lazio la scorsa estate si è tenuto il raduno 
della destra radicale italiana che ha dato vita al "senato nero" dei 
gruppi neofascisti, pronti a sfilare il 7 gennaio prossimo nella 
Capitale. Tra loro anche esponenti di Avanguardia Nazionale 
o Terza Posizione, alcuni di questi protagonisti di alcune delle 
pagine più buie del nostro paese
di Valerio Renzi
L’adunata neofascista per dare vita ad un “senato nero” si è celebrata a
fine luglio a Subiaco, a circa un ora di macchina da Roma. Qui nell’alto Lazio
 si è svolto il primo “Forum della Solidarietà Sociale”, una tre giorni sponsorizzata
 da alcuni vecchi militanti della destra radicale italiana in cui i gruppuscoli neofascisti
, da sempre internamente competitivi e rissosi, si sono ritrovati dopo diversi
 anni a parlare assieme. Presenti tra gli altri, con i loro leader nazionali, le due maggiori organizzazioni del neofascismo italiano: Casa Pound Italia e Forza Nuova.

Il campeggio estivo non è stato solo un episodio, ma ha dato il via ad un nuovo
 spazio di discussione nell’estrema destra, un percorso che riannoda i fili del confronto
 non solo tra i gruppi organizzati, ma anche tra la diverse generazioni, dando vita ad un
 “senato nero” dove siedono vecchi saggi e nuovi dirigenti delle formazioni neofasciste.

Il “senato nero” si è insediato nella storica sede dell’Msi di via Acca Larentia che, 
nella diaspora a destra del partito di Almirante, non è stata presa da nessun gruppo o 
partitino, rimanendo luogo neutro e di confronto. Acca Larentia è uno degli spazi sacri del neofascismo italiano: il 7 gennaio del 1978, davanti la sede, furono assassinati due 
militanti missini, a cui seguirono violentissimi scontri con la polizia che causarono 
la morte di un terzo giovane. Ma chi sono i vecchi “senatori” di Acca Larentia? 
Assieme ai dirigenti di Casa Pound e Forza Nuova siedono molti personaggi storici 
del neo fascismo italiano, provenienti da Avanguardia Nazionale
Terza Posizione, alcuni di questi protagonisti di alcune delle pagine più buie
 del nostro paese.


Manifesto di Forza Nuova
A presiedere le riunioni c’è Serafino Di Luia, numero due di Avanguardia Nazionale
 e braccio destro di Stefano Delle Chiaie, tra i fondatori dell’organizzazione 
nazi-maoista Lotta di Popolo e, nel 1968, del circolo anarchico XXII marzo insieme 
a Mario Merlino; con lui anche il fratello Bruno, ex Avanguardia Nazionale e coinvolto 
in diversi episodi di violenza politica. C’è poi Stefano Caponetti, citato negli atti 
della commissione stragi perché nel suo appartamento si sarebbero svolte le 
riunioni per la ricostruzione di Avanguardia Nazionale dopo lo scioglimento, 
ed ora responsabile del gruppo Generazione L, associazione che ha incontrato 
Gianni Alemanno pochi mesi fa nell’ambito del dibattito pubblico
 “Movimenti per Roma Capitale”, promosso dal Popolo di Roma.

A comporre la truppa di Avanguardia Nazionale concorrono Vincenzo Nardulli,
 Luciano Paulon e Mimmo Magnetta, ex responsabile della struttura clandestina
 di Avanguardia Nazionale in Italia nonché capo delle “Guardie Runiche”, 
il corpo scelto di AN, che fu arrestato nell’81 insieme a Massimo Carminati
 (il famoso “Nero” della Banda della Magliana) per una serie di rapine, poi 
nuovamente fermato nel 2000 nell’ambito dell’inchiesta sull’esecuzione 
misteriosa del giovane militante di estrema destra milanese Alessandro Alvarez.

Da Terza Posizione provengono Cesare Massimo Ruggeri e Gabriele Adinolfi,
 indagato per la strage di Bologna, condannato per banda armata, rientrato in 
Italia ad avvenuta prescrizione nel 2000 dopo una lunga latitanza in Francia, 
attualmente ideologo ed ispiratore di Casa Pound, nonché curatore del 
portale internet noreporter.org. Dulcis in fundo troviamo Claudio Monacelli,
 ex paracaduista, fedelissimo del principe Junio Valerio Borghese, che nel 
dicembre 1970 partecipa al fallito golpe organizzato da quest’ultimo.

Per ora il Comitato sta “solo” organizzando per il 7 gennaio, anniversario 
della strage di Acca Larentia, un corteo nazionale che veda unita tutta la destra 
radicale italiana al di là delle diverse collocazioni organizzative. Viene da chiedersi: 
cosa ci facciano i “fascisti del terzo millennio” di Casa Pound? Che hanno provato
 a rompere (a parole) con il neofascismo stragista e colluso con lo stato, e di 
chiudere con il “reducismo” e il “minoritarismo” della destra radicale 
abbracciando l’alleanza con il Pdl e il populismo anticonformista e
antiparlamentare rappresentato da Berlusconi. Cambiale prontamente 
ripagata dal Cavaliere, con la rottura della vecchia pregiudiziale antifascista 
di origine costituzionale. Probabilmente, il nero esprime diverse sfumature, 
ma sempre nero rimane.

In questo scenario non sorprende l’ammiccamento del sindaco Pdl 
Gianni Alemanno verso Casa Pound: alle ultime elezioni comunali la 
formazione neofascista ha dato esplicita indicazione di voto per alcuni candidati 
del Pdl. La giunta ha ricambiato il favore patrocinando con il logo del Comune di 
Roma diverse iniziative dell’associazione e acquistando, tramite una permuta di 
immobili pubblici per il valore di 13,5 milioni di euro, lo stabile occupato di 
via Napoleone III, sede nazionale dell’organizzazione.

Tratto da: Il fatto quotidiano