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domenica 9 ottobre 2011

La battaglia di Karen Murphy – Come sconfiggo Sky!


di Ivan Grozny
Devo dire che raccontare e commentare questo tipo di notizie è proprio uno spasso. Eh già!
Evitiamo pure di dirlo sotto voce, diffondiamo invece il più possibile quello che ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea a proposito di diritti televisivi. Tutto nasce dall’esposto risalente a otto anni fa della English Football Association che denunciò Karen Murphy, la titolare del Red, White and Blue, un pub di Portsmouth (UK) dove venivano trasmesse le partite della Premier League (la serie A inglese) senza rivolgersi all’esclusivista Sky, e invece utilizzava piattaforma, decoder e scheda prepagata di un gestore greco, molto più a buon prezzo.
Partita la denuncia è partito anche il contrattacco della Sig.ra Murphy, che si è rivolta alla Corte Europea e, ebbene sì, l’ha avuta vinta lei. Già, perché, citando un passaggio della sentenza, “Una normativa che vieti l’importazione, la vendita o l’utilizzazione di schede di decodificazione straniere è contraria alla libera prestazione dei servizi” e non può essere giustificata né per ”tutelare i diritti di proprietà intellettuale” né “per incoraggiare l’affluenza del pubblico negli stadi”. Gli incontri sportivi, precisa inoltre la Corte Europea, “non possono essere considerati creazioni intellettuali proprie di un autore” e il divieto di utilizzare schede televisive straniere va “al di là di quanto necessario per garantire un’adeguata remunerazione dei titolari di tali diritti”.
Come l’avrà presa Murdoch, secondo voi? E i dirigenti della federazione inglese? Che sono poi gli stessi che hanno dato il via a un sistema che oggi è realtà in tutta Europa, e non solo. E che di fatto ha permesso alla Premier di crescere e arrivare ai livelli che conosciamo. Ci chiediamo se un cittadino inglese, consapevole di quest’opportunità, abbia ancora motivo di rivolgersi a Sky dal momento che può scegliere una soluzione più conveniente. La domanda è lecito porsela. C’è il rischio che il sistema possa davvero andare incontro a grosse difficoltà, perché la stessa emittente di Murdoch, conscia dei rischi che questo provvedimento può creargli, perché dovrebbe pagare cosi tanto, versando milioni di sterline a club e federazione, quando da adesso non ha più la garanzia che il consumatore dovrà per forza rivolgersi a loro?
Interessante.
E questo non vale solo per l’Inghilterra…voglio proprio vedere cosa succederà. Verrebbe da ordinare una pinta di birra, sedersi a un pub e vedere cosa accade. Il libero mercato è una parola che spesso è vuota di senso, perché in realtà dietro vi si nasconde un monopolio. Ma quando questo viene scalfito, bisogna innanzi tutto aspettarsi le contromosse da parte del gruppo del tycoon australiano. Allo stesso tempo un brindisi a Karen Murphy è proprio meritato. Perché dopo la denuncia non si è arresa nonostante di fronte avesse nientemeno cheSky e la federazione inglese.
“Sono felicissimo per Karen – racconta un assiduo frequentatore del Red, White and Blue – e per tutti i fan del calcio del paese, il calcio ora dovrà diventare realista come tutti noi. Le squadre dovranno abbassare i prezzi per competere con i pub perché ci saranno cosi tanti canali satellitari che trasmetteranno le partite”.
E di conseguenza una reale concorrenza. Perché ampliandosi la possibilità di scelta (in certi Paesi i prezzi sono molto inferiori rispetto all’Inghilterra o alla Germania, ma anche all’Italia) è molto probabile che ci si rivolga ad altre aziende piuttosto che a quelle finora praticamente imposte.
Esattamente l’opposto di quello che volevano coloro che escono sconfitti da questa sfida che sembrava impari, ma il cui esito è destinato, un po’ come fu per la sentenza Bosman, a cambiare ancora una volta questo amatissimo sport.
Intanto, cheers… beviamoci su

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